LUCCA – Nella seconda settimana del 2025, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia ha superato la soglia di base di 5,65 casi ogni 1.000 assistiti, con un dato nazionale pari a 14,3 casi su 1.000. Tra le Regioni più colpite figurano Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia, con valori superiori a 15 casi per 1.000 assistiti.
Secondo l’ultimo rapporto RespirVirNet, pubblicato il 17 gennaio dall’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza è in aumento in tutte le fasce d’età, con i bambini sotto i 5 anni che registrano il tasso più alto: 25,5 casi per 1.000 assistiti.
In Toscana, l’incidenza è pari a 15,5 casi per 1.000 abitanti. Nei bambini sotto i 4 anni si osservano 32,5 casi per 1.000, un dato che cala progressivamente con l’aumento dell’età: 17,2 casi tra i 5-14 anni, 16,9 tra i 15-64 anni e 8,4 casi tra gli over 65.
Maria Stella Adami, direttrice del Dipartimento di Medicina generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, sottolinea che siamo vicini al picco della stagione influenzale, caratterizzata dalla variante “australiana”. I sintomi includono tosse, febbre, mal di gola, stanchezza, vomito e diarrea. Per prevenire il contagio, Adami raccomanda l’uso della mascherina nei luoghi affollati, il lavaggio frequente delle mani e il rispetto delle comuni norme igieniche.
Il trattamento iniziale prevede antipiretici per abbassare la febbre e mucolitici per la tosse. Solo in caso di complicazioni, come problemi polmonari, è indicata la somministrazione di antibiotici, sotto consiglio medico. La vaccinazione antinfluenzale, partita lo scorso ottobre, resta fondamentale, soprattutto per le persone fragili.