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Blitz di Coldiretti contro l’invasione di prodotti stranieri

Cronaca - Lucca

CIVITAVECCHIA (RM) – Un’azione dimostrativa di forte impatto ha visto protagonisti duemila agricoltori, di cui centinaia provenienti dalla Toscana, che hanno organizzato un blitz al porto di Civitavecchia, sia a terra che a bordo delle imbarcazioni, per denunciare il continuo afflusso di materie prime agricole e prodotti agroalimentari stranieri. Il problema? Concorrenza sleale, crollo dei prezzi e minaccia alla qualità del Made in Italy.

L’obiettivo della protesta è stato quello di accendere i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso: l’importazione di alimenti a basso costo provenienti da Paesi terzi, spesso privi degli stessi requisiti sanitari, ambientali e sociali imposti agli agricoltori italiani. Gli agricoltori chiedono più controlli, l’abolizione del codice doganale che permette di etichettare come “Made in Italy” prodotti lavorati solo parzialmente nel nostro Paese e l’applicazione del principio di reciprocità negli scambi commerciali.

Dopo le recenti azioni al valico del Brennero, questa volta Coldiretti ha voluto puntare l’attenzione su un altro canale d’ingresso cruciale per le merci straniere: le navi cargo che ogni giorno scaricano tonnellate di prodotti alimentari nei porti italiani. Focus principale della giornata è stato l’olio extravergine d’oliva, che spesso viene importato a prezzi stracciati e successivamente venduto come se fosse un prodotto italiano. A facilitare questo flusso commerciale è anche l’accordo stipulato tra l’UE e la Tunisia, che consente l’importazione di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva senza dazi doganali.

Andrea Elmi, presidente di Coldiretti Lucca, ha espresso preoccupazione per la situazione: “Il vero Made in Italy deve essere prodotto con materie prime italiane, ma oggi le normative consentono il contrario. Questo non è accettabile. L’agricoltura toscana e nazionale è a rischio perché soggetta a una concorrenza sleale che abbassa i prezzi e mina la qualità e la sicurezza alimentare. Non possiamo permettere che il mercato dell’olio e di altri prodotti d’eccellenza venga danneggiato da queste dinamiche.”

Per contrastare questa problematica, in Toscana è già stato compiuto un primo passo: grazie alla collaborazione con il Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, è stato siglato un protocollo di intesa tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Ministero dell’Agricoltura e Ministero del Made in Italy. L’accordo prevede un incremento dei controlli sui container agroalimentari in arrivo nel porto di Livorno, da cui transita oltre un terzo delle importazioni della regione.

Coldiretti Lucca ha inoltre sollevato un’importante criticità relativa al Regolamento UE 2020/761, che regola le importazioni preferenziali di olio d’oliva dalla Tunisia. L’associazione sottolinea che senza controlli rigorosi sulla qualità e sull’origine, il mercato dell’olio extravergine d’oliva italiano rischia di subire un grave danno, con ripercussioni sulla fiducia dei consumatori.

Per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità, Coldiretti e Unaprol propongono la creazione di un Registro Telematico Unico europeo, sul modello del sistema italiano Sian, per monitorare l’intera filiera produttiva e tutelare sia i produttori italiani che i consumatori.

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