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La rotatoria di Porta Sant’Anna intitolata alle Sigaraie lucchesi

Cronaca - Lucca

LUCCA – In una giornata carica di emozione e memoria storica, la rotatoria fuori Porta Sant’Anna è stata ufficialmente intitolata alle Sigaraie, filandine e lavoratrici lucchesi. La cerimonia si è svolta questa mattina, nel mese dedicato alla Giornata internazionale della donna, alla presenza del sindaco Mario Pardini, dell’assessore alla toponomastica Moreno Bruni, di rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, della commissione toponomastica, nonché di numerosi cittadini e cittadine. Un momento particolarmente significativo è stato la partecipazione dei parenti delle sigaraie della Manifattura Tabacchi, che hanno reso omaggio alle loro antenate con commozione e orgoglio.

L’iniziativa nasce come risposta a una mozione presentata in consiglio comunale, ispirata dalla richiesta della professoressa Simonetta Simonetti, della Società Italiana delle Storiche, figlia di una sigaraia. La scelta della rotatoria di Porta Sant’Anna non è casuale: si trova infatti lungo l’asse viario che conduce alla ex Manifattura Tabacchi, dove tra gli anni Venti e Trenta del Novecento lavoravano circa 3.000 persone, in gran parte donne.

Le sigaraie erano protagoniste di un’epoca in cui il lavoro femminile nella grande fabbrica lucchese divenne sinonimo di emancipazione, ribaltando gli equilibri familiari tradizionali. Grazie alla loro abilità manuale, furono impiegate nella lavorazione del sigaro, ruolo chiave all’interno della produzione. Ma il tributo non si ferma qui: la dedica vuole celebrare anche le filandine, le operaie della Cucirini Cantoni, dello iutificio, del cotonificio e tutte le donne che, con il loro lavoro nelle botteghe e nei mercati, hanno segnato la storia economica e sociale di Lucca.

La professoressa Simonetti, nel suo intervento, ha sottolineato il valore simbolico di questo riconoscimento: “L’enorme fabbrica dell’ex Manifattura, che si trova nella lunga via che porta all’uscita della città, è un cumulo enorme di storia e memoria collettiva. Migliaia di donne, per decenni, vi entravano trafelate al suono della sirena, ‘la boccalona’, ingoiate in pochi attimi. Una volta dentro, con sacrificio, disperazione e coraggio, iniziarono a sentirsi a casa, maturando rapporti, condividendo storie di vita e la consapevolezza di appartenere a una categoria sociale indispensabile alla fabbrica e alle loro famiglie”.

L’intitolazione della rotatoria rappresenta quindi un omaggio doveroso a queste figure femminili che, attraverso il lavoro, hanno contribuito a trasformare la società lucchese, lasciando un’eredità di lotta, dignità e indipendenza.

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